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Sequestrate borse false per 900mila euro

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热度1434票  浏览87593次 时间:2012年2月11日 18:32

- 07/02/2012 - Piu' di 30mila borse contraffatte sequestrate dalla Guardia di Finanza di Firenze.

Oltre 30.000 borse contraffatte sequestrate e due imprenditori cinesi denunciati per i reati di commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Questo il bilancio di un blitz condotto dalla guardia di finanza in due capannoni nella zona dell'Osmannoro, a Sesto Fiorentino. Una volta immesse sul mercato le borse, 25.626 con marchio ''Braccialini'' e 4.425 con marchio ''Chanel'', avrebbero fruttato un guadagno di circa 900.000 euro. 'Le borse, acquistate in Cina per pochi euro ha spiegato il capitano della Guardia di Finanza Roberto Scafetta -, erano destinate al mercato dei venditori abusivi, che le avrebbero vendute a circa 40 euro al pezzo'.

Laboratorio cinese lager: sporcizia e condizioni disumane
A Montecorsaro
Nove aziende di etnia straniera sospese. Trentuno i lavoratori in nero. In un tomaificio cinese situazioni igieniche disumane con loculi-dormitori ricavati in cartongesso
Macerata, 9 febbraio 2012 -  Nelle ultime due settimane sono state ispezionate sette aziende di etnia cinese, del settore manifatturiero (tessile e calzaturiero), con altrettanti provvedimenti di sospensione per l’elevata concentrazione di lavoro “in nero” in ciascuna delle attività ispezionate.
A Montecosaro si è registrata la situazione più difficile e di sicura gravità. Se, infatti, in un borsettificio sono stati trovati 2 lavoratori “in nero” su 10 lavoratori presenti e in un laboratorio tessile 3 lavoratori “in nero” su 7 occupati, tutti di nazionalità cinese, in un tomaificio sono stati trovati ben 5 lavoratori “in nero” sugli 8 occupati, ma gli ispettori del lavoro si sono trovati davanti ad una situazione dei locali terrificante per le condizioni igienico-sanitarie disumane. Il personale ispettivo della Direzione del Lavoro, infatti, si è trovato a registrare una condizione di vita e lavorativa agghiacciante, dove all’interno del laboratorio sono stati allestiti dei veri e propri loculi-dormitori ricavati con pareti in cartongesso, senza dire delle condizioni ambientali inaccettabili della stanza da bagno e del vano adibito a cucina. Nei confronti del titolare del tomaificio sono stati richiesti accertamenti di competenza alla Asur Marche.
A Civitanova Marche, in un tomaificio cinese, collocato nelle vicinanze del centro cittadino, sono stati trovati intenti al lavoro 16 cittadini di etnia cinese di cui ben 9 totalmente “in nero”. Per il datore di lavoro è scattata immediatamente la sospensione dell’attività imprenditoriale e inoltre lo stesso è stato deferito all’Autorità Giudiziaria perché fra i lavoratori è stato identificato un minore di sedici anni che è stato immesso al lavoro in violazione delle norme a tutela dei minori senza la prescritta visita medica.
Tre i tomaifici cinesi ispezionati nel territorio comunale di Monte San Giusto. Nel primo laboratorio sono stati trovati intenti al lavoro 12 lavoratori cinesi di cui 4 totalmente “in nero”; nella seconda azienda i lavoratori in regola erano 4 mentre un operaio risultava “in nero”; nel terzo laboratorio l’unico lavoratore occupato era “in nero”.
Nel corso delle medesime operazioni, inoltre, le donne e gli uomini della Direzione Territoriale del Lavoro di Macerata, si sono trovati a ispezionare e a sospendere dall’esercizio dell’attività d’impresa anche altre due aziende di etnia straniera. Precisamente una ditta edile a titolarità rumena, nel territorio comunale di Urbisaglia, è stata sospesa per aver occupato “in nero” tutti e 4 i lavoratori connazionali trovati intenti al lavoro. La titolare è stata inoltre denunciata all’Autorità Giudiziaria per non aver effettuato la prescritta sorveglianza sanitaria. La seconda sospensione ha riguardato un pub di Civitanova Marche nel quale entrambe le lavoratrici trovate intente al lavoro, rispettivamente di nazionalità rumena e nigeriana, sono risultate non regolarmente assunte.
Complessivamente, dunque, sono stati trovati 31 lavoratori completamente in nero su 64 occupati dalle aziende ispezionate. Tutte le aziende sono state sospese e tutte al fine di riprendere l’attività lavorativa hanno provveduto alla integrale regolarizzazione delle posizioni lavorative irregolari procedendo alla richiesta di revoca del provvedimento di sospensione. La sospensione ha comportato il pagamento di 13.500 euro per sanzioni. Ulteriori 56mila euro dovranno essere pagati a titolo di sanzioni amministrative e 8mila per sanzioni penali.
Le ispezioni, effettuate nei territori di Civitanova Marche, Monte San Giusto e Montecosaro, sono stati coordinati dal direttore Pierluigi Rausei, e operativamente diretti dal responsabile del Servizio Ispezione Lavoro Maurizio Battistelli e dal Comandante in s.v. del Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro, appuntato Giuseppe Vitulli.

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