Ristorazione milanese, cresce quella straniera
Ristorazione milanese, cresce quella straniera
La più presente? La cucina cinese
La dieta dei milanesi è la più internazionale di tutte: cotoletta, pasta e pizza ma anche involtini primavera, sushi, enchiladas e kebab.
Milano, 10 gennaio 2011 - Cotoletta, pasta e pizza ma anche involtini primavera, sushi, enchiladas e kebab, la dieta degli italiani diventa sempre più varia e quella dei milanesi è la più internazionale di tutti. In un Paese in cui quasi un residente su quattordici ormai è di origine straniera anche la cucina si apre alle culture dei suoi nuovi cittadini.
Un fenomeno che cresce: se infatti il settore complessivo della ristorazione tra 2010 e 2011 è cresciuto in media del 2,7%, nello stesso periodo le imprese individuali con titolare straniero registrano, tra ristoranti e bar, un aumento dell’11,6% superando nel 2011 le 15.600 attività. Circa diecimila i ristoranti veri e propri (61,3%), oltre 6.000 i bar e caffè (38,7%).
La ristorazione etnica in Italia in circa un caso su quattro parla cinese ma si difendono anche il contingente arabo che, tra le varie nazionalità, detiene una attività su cinque ed i latino americani con quasi una impresa su dodici. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese 2011 e 2010 che in Lombardia le imprese di ristorazione straniere sono 4.196 quasi il 27% del totale. La provincia di Milano ha fatto registrare il più alto numero di ristoratori cinesi su scala nazionale ed è seconda per quanto riguarda quelli di provenienza latino-americana. In testa a questa speciale classifica Milano anche per il successo delle attività gastronomiche di matrice araba.