Parrucchiera cinese abusiva costretta a chiudere il negozio
Parrucchiera cinese abusiva costretta a chiudere il negozio
W.X., 28enne, ha aperto la sua attività senza avere alcuna licenza professionale: la responsabile tecnica da lei indicata in una lettera al Comune non si è mai vista in negozio
13 gennaio 2012 - Effettuava tagli, pieghe, tinte e lavori tecnici sui capelli delle clienti, ignare del fatto che fosse priva della necessaria abilitazione professionale: W.X, cinese di 28 anni, aveva aperto un negozio di parrucchiera nel centro di Trezzo, facendo concorrenza (sleale) per i suoi prezzi stracciati al parrucchiere "storico" del paese. Un giorno, però, i controlli degli agenti della polizia locale hanno smascherato l'inganno, multando la donna con un'ammenda di 500 euro e costringendola a chiudere il negozio fino all'avvenuta regolarizzazione.
Per iniziare l'attività, W.X.aveva inviato inizialmente una comunicazione all'ufficio commercio del Comune, indicando una professionista italiana come responsabile tecnico del negozio, ma di questa figura non si è mai vista nemmeno l'ombra. «I rischi cui va incontro il cliente sono concreti: danni alla salute e all'igiene della cute e dei capelli, talvolta irrimediabilmente compromessi». « In un momento di difficoltà economica - spiega la comandante della Polizia l ocale Sara Bosatelli - non fa piacere a nessuno esercitare controlli ed elevare sanzioni, ma l'esercizio abusivo della professione non può andare a discapito della salute dei consumatori».