Squillo segregata in casa: due denunciati
Squillo segregata in casa: due denunciati
Resana. Giovane cinese clandestina costretta a prostituirsi dai connazionali: liberata dai carabinieri
Il via vai continuo nella palazzina al piano terreno di via Giorgione aveva creato più di qualche sospetto: appartamento sempre chiuso, serrande abbassate, porte aperte solo a chi si metteva in contatto telefonicamente e per appuntamento. Il visitatore-cliente rimaneva dentro poco più di dieci minuti e poi usciva. E così per molti giorni. Le segnalazioni ai carabinieri di Castelfranco hanno fatto scattare le indagini. Per essere certi delle prestazioni che si consumavano all'interno dell'appartamento, i militari hanno iniziato i controlli. Hanno verificato gli annunci a luci rosse pubblicati nella rivista «Aladino by night», riservata agli adulti. Hanno chiesto alla casa editrice i dati relativi agli inserzionisti degli annunci di ragazze orientali esperte in massaggi e in cerca di amici per momenti rilassanti. Nel corso dell'attività investigativa coordinata dal capitano Salvatore Gibilisco, comandante della compagnia, e condotta dal maresciallo Antonio Currò, a capo della stazione carabinieri di Castelfranco, sono stati contattati i numeri di telefono indicati dagli inserzionisti. Alle telefonate rispondevano donne che, con accento orientale, dichiaravano che oltre ai massaggi, praticavano anche prestazioni sessuali. I carabinieri hanno proceduto alla identificazione di numerosi clienti che confermavano l'avvenuto rapporto sessuale dietro pagamento.
Il controllo eseguito negli appartamenti a luci rosse hanno permesso di identificare 4 prostitute orientali che hanno confermato di prostituirsi in casa, ma di esercitare tale attività in completa autonomia, tranne una che oltre ad essere clandestina, era segregata in casa da un'organizzazione che le forniva vitto, alloggio e cellulari con i quali le comunicavano l'arrivo dei clienti. L'organizzazione si serviva di due donne cinesi e di un italiano che, alternandosi, tre-quattro volte la settimana, consegnavano la spesa riscuotendo il 60% del guadagno (50 euro a prestazione). Nell'appartamento sono stati trovati una bottiglia in plastica con oltre 100 preservativi in frigo, la somma di 500 euro e 3 telefonini. La donna, clandestina, è stata portata in Questura e poi accompagnata al centro identificazione espulsioni di Bologna. Denunciati per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione i due cinesi che portavano il cibo alla connazionale segregata in casa. (d.g.)
25 gennaio 2012